domenica 17 dicembre 2017

Ti posso aiutare? I dentifrici sbiancanti

Ho individuato tre prodotti adatti a persone con problemi molto diversi:
A) dentifricio ad azione riparatrice “pro white”
B) dentifricio enzimatico “gentle whitening”
C) dentifricio sbiancante “sbianca e rinforza”
In nessuna delle tre confezioni è indicato con chiarezza il meccanismo d’azione con il quale agiscono né l’indice di abrasività o RDA (Relative Dentin Abrasivity) che ci dovrebbe dire che “durezza” ha una pasta dentifricia, ossia con che forza può aggredire lo smalto dei denti.
A) come dice correttamente nell’etichetta, “pro white”, questo prodotto non è propriamente uno sbiancante, ma agisce riparando le irregolarità nello smalto e stendendo sui denti una “pellicola” che evita il deposito sulla loro superficie di pigmenti colorati derivati dai cibi. A chi è più adatto? A coloro che hanno i denti molto bianchi, per preservarne la lucentezza, o a coloro che hanno già fatto un trattamento sbiancante dal dentista per mantenere più a lungo il risultato ottenuto. 
B) l’azione sbiancante è dovuta alla formazione si acqua ossigenata per combinazione di più enzimi, quindi ha una vera azione sbiancante anche se solo di superficie e piuttosto blanda. Adatto per chi non ha grossi problemi, ma vuole semplicemente ravvivare il colore dello smalto. L’ideale sarebbe alternarlo ad un dentifricio non sbiancante, per non correre il rischio di aumentare la sensibilità dentale.
C) dei tre è l’unico che contiene una polvere vegetale che ne aumenta l’abrasività, anche se non è particolarmente aggressivo proprio perché usa un derivato vegetale abbastanza soffice. Serve a coloro che vogliono correggere delle macchie e non andrebbe usato per più di cinque giorni alla volta (ben indicato sulla confezione). 
In alcuni siti di consigli sulla salute qualcuno suggerisce per sbiancare i denti di strofinarli con della polvere di bicarbonato di sodio: non fatelo assolutamente. Il bicarbonato di sodio è una polvere minerale e come tale molto, molto aggressiva per lo smalto e lo può danneggiare seriamente. 
Infine, per preservare la bellezza, ma soprattutto la salute dei denti, non dimenticate di fare dei controlli periodici dal vostro dentista di fiducia

Ti posso aiutare a scegliere?


Io guardo sempre tutte le pubblicità perché mi piace sapere che cosa offre di nuovo il mercato. Mi sono accorta, però, che molti prodotti vengono raggruppati in grandi categorie (es, i dentifrici sbiancanti) con il risultato che spesso finiamo per credere che in fondo siano tutti uguali e che un prodotto valga un altro. Talvolta non è facile capire neppure dalle etichette quali siano le loro proprietà per cui siamo indotti a scegliere un po’ a caso, salvo poi rimanerne delusi quando non rispondono alle nostre aspettative. Ho deciso allora di dar vita ad una nuovo appuntamento nel quale cercherò di illustrare le caratteristiche peculiari di alcuni di questi prodotti per darvi la possibilità di scegliere quello che è più adatto alle vostre esigenze. Non darò assolutamente alcun giudizio di merito (A è migliore di B)  né indicherò quale piace di più a me, perché l’idea che sta alla base del mio lavoro è mettere chi mi legge nella condizione di scegliere quello più adatto a sé e che è maggiormente in grado di risolvere il suo problema.
Poiché non conosco bene le regole sui marchi e sulla pubblicità, non farò nomi specifici, ma indicherò i vari prodotti con le caratteristiche indicate sulle confezioni: se in un futuro sarò autorizzata, mostrerò anche le immagini con i nomi e i marchi. Per il momento, quindi, mi limiterò a descrizioni generiche.
Infine: a breve preparerò su questo tema dei video. In realtà non è affatto facile, come potrebbe sembrare, preparare dei video ben fatti, brevi, chiari, semplici e piacevoli da seguire. Ci stiamo lavorando, ma dovete portare ancora un po’ di pazienza con i post scritti

domenica 10 dicembre 2017

I termometri ecologici (al galinstano)

I termometri al galinstano (lega di gallio, indio e stagno) hanno sostituito i termometri a mercurio non più in commercio: sono precisi nello stesso modo, ma sono un po’ più difficili da azzerare.
Ho sentito molte indicazioni, tutte ugualmente corrette, per facilitare la discesa del galinstano (una volta riposto nella sua custodia originale, metterlo in un sacchetto o in un calzino e farlo ruotare velocemente), tuttavia manca un’informazione essenziale: l’operazione di azzeramento deve essere fatta quando il termometro è ancora caldo e la lega ancora allo stato semiliquido. 
Se invece avete dimenticato di azzerarlo subito dopo la misurazione e adesso è freddo, dovete prima scaldarlo sotto il rubinetto dell’acqua calda (mai usare acqua scaldata in un pentolino perché non è possibile controllare bene la temperatura): questa è un’operazione piuttosto delicata che richiede tempo e pazienza in quanto dovete farlo salire solo di qualche linea, facendo ben attenzione a non superare i 42 gradi. Appena vi accorgete che la temperatura sta salendo, riponetelo  subito nella sua custodia ben chiusa, ponetelo in un sacchetto con il bulbo verso il basso e fatelo ruotare velocemente per cinque secondi.
Riassunto: il termometro ecologico si deve sempre azzerare appena usato, quando è ancora caldo. Non insistete a far scendere la lega da fredda perché rischiate solo di romperlo.

domenica 19 novembre 2017

La nuova Tariffa dei farmaci preparati in farmacia

Il 9 novembre è entrato in vigore il decreto legge  che stabilisce i nuovi prezzi dei farmaci che vengono preparati in farmacia (farmaci galenici). In passato si faceva riferimento al costo delle materie prime senza valutare adeguatamente l’impegno richiesto dalla preparazione, per cui oggi, soprattutto in alcuni casi, possono risultare con un prezzo molto più alto di prima. Un farmaco galenico è un po’ come un abito su misura: il suo valore non dipende dal costo delle sostanze, ma dal lavoro del farmacista che cerca di fare in modo che il paziente assuma nella maniera più semplice, ma anche più sicura, la terapia prescritta dal medico. Per un bambino, una persona con particolari difficoltà, un piccolo animale, poter avere a disposizione un farmaco con un dosaggio personalizzato e preciso, in una forma farmaceutica che risulti semplice e piacevole da somministrare, può fare veramente la differenza e migliorare di molto lo stato di salute e di benessere. Da parte mia  provo sempre a fare il possibile per andare incontro a tutte le esigenze delle persone, cerco di trovare delle soluzioni per rendere più agevole il rispetto della terapia, mi impegno a fondo per garantire a tutti  la qualità del lavoro e l’assoluto rispetto delle norme di sicurezza per l’operatore, per il paziente e per l’ambiente. 
Non dimentichiamo, infatti, che frazionare un farmaco da sé può esporre al rischio di esporre i propri familiari e la propria casa al contatto con principi attivi che possono risultare tossici o pericolosi: un farmaco può salvare la vita ad un malato, ma può diventare un reale pericolo per tutti coloro che non ne hanno bisogno

lunedì 13 novembre 2017

Mal di mare (mal di macchina, treno...)

Ebbene sì, lo confesso: soffro terribilmente di mal di mare (di macchina, di treno, in pratica di tutto quello che si muove). Con l’età le cose non sono migliorate di molto, anzi mi sembra di ricordare che il treno, ad esempio, quando ero più giovane non mi disturbasse più di tanto. Adesso, soprattutto al mattino, se non mi siedo nel senso di marcia, mi da spesso fastidio.
Proprio in treno, mentre mi stavo disperando per la nausea incombente, ho conosciuto un medico specialista, veramente molto gentile che mi ha consigliato di provare ad ascoltare della musica con gli auricolari: mi ha spiegato che in alcune persone le onde sonore aiutano a stabilizzare il labirinto, quel piccolo organo che si trova all’interno dell’orecchio e che serve per avere il senso dell’equilibrio. Beh, ho provato e devo dire che ha funzionato! Un po’ di musica e qualche compressa di antiacido a base di sodio citrato (sono leggermente effervescenti e questo aiuta a distendere le pareti dello stomaco e a calmare un po’ la nausea) mi hanno rimessa quasi a nuovo. 
Adesso chi mi ferma più?

domenica 5 novembre 2017

Diabete di Tipo 2: l’insulino resistenza

È una malattia che si sviluppa di solito nell’eta adulta, tuttavia oggi è sempre più frequente nei bambini a causa dell’obesita infantile che sta diventando epidemica. Esiste una predisposizione genetica, ma la dieta, l’esercizio fisico e lo stile di vita sono determinanti per la resistenza all’insulina. Purtroppo molte persone a rischio evitano di fare i necessari controlli, spaventati soprattutto dall’idea di dover  cambiare abitudini e alimentazione. Immaginando  una vita di privazioni e rinunce preferiscono non sapere, illudendosi che il problema non esista.
Cominciamo col dire che tutti, indistintamente, dovrebbero correggere tanti piccoli errori di vita che spesso si commettono più per pigrizia che non per vera convinzione. Fare attività fisica non richiede necessariamente l’iscrizione a palestre costose o sforzi inenarrabili, due o tre passeggiate di buon passo alla settimana sono eccellenti per aiutare il fisico a stare meglio: basta un buon paio di scarpe tecniche e iniziare con un po’ di buona volontà. Con un po’ di pazienza e costanza diventerà un graditissimo appuntamento per rilassarsi e prendersi cura di sè. Per tutti coloro che hanno problemi alle articolazioni, ricordo la ginnastica in acqua e la  cyclette: ne esistono anche di piccolissime e  molto economiche, con le quali pedalare comodamente a casa propria, magari mentre si guarda la televisione o si legge un libro. 
Per quanto riguarda l’alimentazione, due consigli semplici e banali: ricordate che quello che non c’è non si può mangiare, per cui non comprate gli alimenti vietati. Questo vale per voi, ma anche per tutti i vostri familiari perché anche a loro non fa bene nutrirsi in modo scorretto ed inadeguato.
Infine: gli “sfizi” non vanno completamente eliminati, ma solo riservati a momenti particolari, nei quali possano essere anche più apprezzati, proprio perché sono delle eccezioni e non delle pericolose abitudini di cui alla fine si perde il vero piacere. 
Ultimo consiglio: se vi è stata prescritta dal medico una terapia, rispettatela molto scrupolosamente, senza interpretazioni o modifiche personali e sottoponetevi a regolari controlli. I farmaci  vi possono salvare la vita, ma assunti in modo sbagliato possono diventare inefficaci e  pericolosi 

domenica 29 ottobre 2017

Farmacia Peretti: in farmacia contro il diabete

Ho creato un gruppo Facebook, FARMACIA PERETTI: IN FARMACIA CONTRO IL DIABETE,  per cercare di essere d’aiuto a tutti coloro che hanno bisogno di spiegazioni o hanno dei dubbi o delle difficoltà nell’affrontare questa malattia.
Sono una farmacista, mi occupo di farmaci, di aderenza alla terapia, posso aiutarvi con tutti quei piccoli grandi problemi pratici che spesso rendono ancora più complesso affrontare e gestire questa malattia. Non sono un medico, non curo nulla, tantomeno una patologia così seria e complessa come il diabete, ma se avete difficoltà con l’uso del glucometro, se volete conoscere meglio i farmaci che vi sono stati prescritti e come si prendono, se cercate informazioni su dispositivi o consigli sulla prevenzione, sarò molto felice di esservi d’aiuto

domenica 22 ottobre 2017

14 - 20 novembre 2017: lottiamo insieme contro il diabete

Perché vale la pena di controllare ogni tanto la glicemia anche nelle persone che non pensano  di avere particolari problemi? Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, non sempre si possono avvertire dei sintomi, soprattutto per quella situazione che chiamiamo prediabete, quando cioè la malattia non si è ancora manifestata appieno, ma da già le prime avvisaglie. È questo, forse, il momento più importante per intervenire correggendo alimentazione e stile di vita per cercare di evitare problemi più seri. 
Che cos’è che veramente ci frena dall’aderire allo screening sul diabete? Essenzialmente due cose: da una parte  c’è un po’ l’idea che il diabete, tutto sommato, non sia poi una malattia poi così grave e, dall’altra, la paura di scoprire che anche noi potremmo esserne affetti e che quindi saremo costretti a subire tutta una serie di rinuncie alimentari e a rivoluzionate la nostra intera vita.
In realtà il diabete può diventare una malattia molto seria e molto grave se trascurata e mal curata: a parte compromettere il cuore, i reni e gli occhi, può comportare grave compromissione della qualità della vita con dolori invalidanti (polineurite diabetica) e ulcere di difficile guarigione. Vale la pena di correre questi rischi? Mi rendo perfettamente conto quanto possa essere spaventoso confrontarsi con la possibilità di una malattia, ma se affrontarla ci può dare la concreta possibilità di evitare conseguenze di questo genere, non conviene a tutti noi fare di possibile per avere una diagnosi precoce e assicurarci un futuro in buona salute?
Vi aspetto in farmacia dal 14 al 20 novembre 2017: il controllo gratuito della glicemia sarà un’occasione per parlare con tutti voi di come possiamo lottare insieme contro il diabete. Per cortesia, prendete un appuntamento (anche telefonando o per whatsapp): ci piacerebbe dedicare a ciascuno di voi un momento in tranquillità per poter rispondere a tutte le vostre domande


lunedì 16 ottobre 2017

I detersivi: attenzione all’uso corretto

Dobbiamo ammettere che oggi i moderni detergenti per ambiente ci salvano la vita: efficaci, semplici da utilizzare, ci permettono di sbrigare le faccende domestiche in modo eccellente e in breve tempo. 
Tuttavia è assolutamente indispensabile che adottiamo sempre una serie di precauzioni al fine di goderne i vantaggi minimizzando i rischi che possiamo correre nell’usarli.
Innanzitutto, usateli SEMPRE con i guanti (in gomma, lattice, vinile, nitrile, ne esistono di vario  genere, per tutte le esigenze): il pH dei detersivi può spaziare da decisamente alcalino a molto acido e quindi determinare delle vere e proprie ustioni a pelle e mucose. Usate gli spray o i prodotti particolarmente aggressivi e volatili in ambienti ben aerati, con le finestre aperte, mantenendo il viso lontano da possibili spruzzi o dalla possibilità di inalarli per non irritare naso, gola e occhi (in alcuni casi sarebbe proprio indispensabile usare una mascherina e occhiali protettivi, come nel caso in cui si debba usare la candeggina). MAI mescolare sostanze diverse come candeggina e anticalcare: potrebbe svilupparsi cloro gas, molto pericoloso. Nel caso di incidenti, andate al Pronto Soccorso portando sempre la confezione originale del prodotto: solo in questo modo gli operatori sanitari avranno modo di intervenire efficacemente per aiutarvi 

mercoledì 11 ottobre 2017

I bambini e la febbre

La febbre è un sintomo e come tale va valutato in relazione all’eta del bambino, alla sua vitalità e alle sue condizioni generali. Il modo migliore per misurarla è usare un termometro elettronico in sede ascellare; il termometro ad infrarossi, invece, se usato da mani inesperte, può dare valori fuorvianti così come  andrebbe evitata la sede anale per la sua invasività.
Nei primi tre mesi di vita il pediatra va avvertito immediatamente; dai tre mesi all’anno di vita entro ventiquattr’ore se non compaiono altri sintomi preoccupanti (si assopisce e fa fatica a rimanere desti, vomita bile, fatica a respirare, ha un pianto flebile e continuo inconsolabile, fa fatica ad urinare) nel qual caso il pediatra deve essere consultato nel più breve tempo possibile; dopo l’anno, se il bimbo gioca ed è vivace si può aspettare fino a  tre giorni prima di consultare il medico. 
In tutti i casi è sempre bene non coprire troppo il bimbo con la febbre, mentre non è raccomandato l’uso di spugnature fredde di routine per mancanza di prove di efficacia.
Sotto i dodici anni ci sono solo due principi attivi che si possono usare tranquillamente: il paracetamolo (fin dalla nascita) e l’ibuprofene. È bene evitare di ricorrere di propria iniziativa a qualunque altro farmaco. Il loro dosaggio deve essere calcolato in base al peso, non all’età. Le linee guida della “Società Italiana di Pediatria” raccomandano di somministrare il paracetamolo soprattutto per via orale perché l’assorbimento è più costante ed è possibile essere più precisi nel dosaggio. Le supposte andrebbero riservate solo in caso di vomito o quando non è proprio possibile la somministrazione per via orale.


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sabato 30 settembre 2017

Occhi arrossati (parte prima)

Alcuni giorni fa una mia amica lamentava di avere gli occhi arrossati, che le  davano "fastidio" e di avere la sensazione di avere, soprattutto in uno, un qualche corpo estraneo che aumentava il senso di irritazione. Da qualche anno aveva subito l'intervento per l'asportazione della cataratta e la sua autodiagnosi spaziava  dalla congiuntivite ad un esito negativo dovuto all'intervento stesso. Effettivamente gli occhi dovevano darle  qualche problema perché li strizzava spesso e tendeva a toccarli e strofinarli continuamente. Alla mia proposta di usare delle lacrime artificiali, mi ha risposto che le erano state prescritte, ne aveva usato un paio di flaconi, era stata meglio, ma poi il problema si era ripresentato, ragione per cui aveva giudicato la terapia poco efficace.
Gli occhi, come d'altra parte tutte le altre parti del corpo, col tempo tendono a perdere la capacità di trattenere l'acqua: la pelle diventa più secca; le mucose, in particolare quella vaginale, asciutte e poco elastiche. Gli occhi non fanno eccezione, anche perché la congiuntiva, la membrana, cioè, che ricopre il bulbo oculare, è composta massimamente di acqua: l'uso frequente e continuo di prodotti che la possano idratare e proteggere diventa assolutamente necessario. In commercio ne esistono di moltissimi tipi e si differenziamo soprattutto per due caratteristiche: la viscosità (possono essere più o meno "dense", molto liquide, in gel, fino a veri e propri unguenti oftalmici), e il dispositivo di erogazione (il tipo di contenitore, la bottiglietta o flaconcino) che può allungarne il tempo di apertura e può rendere più semplice l'uso. Ne esistono anche di tutti i prezzi e per tutte le tasche, per cui non ci sono più scuse: usatete, usatele, usatele, almeno due volte al giorno, al mattino e alla sera, come completamento della vostra routine igienica e per sempre, esattamente come usate la crema idratante sul viso. Oltre al sollievo immediato, evitano ulteriori fastidio e contribuiscono a mantenere belli e freschi i vostri occhi. La stessa cosa vale per i portatori di lenti a contatto: non dimenticatele mai. Al contrario, i colliri a base di antibiotici e, soprattutto, di cortisone, devono sempre essere prescritti da un medico che ne valuti l'effettivo necessità e con l'esatta posologia da lui indicata. 

domenica 24 settembre 2017

Farmaci galenici: facciamo chiarezza

Prima osservazione fondamentale: l'indicazione di una terapia è di competenza esclusiva del medico. Perché questo? Perché, come ho già detto nel post precedente, è il medico che fa il buon farmaco e non viceversa, perché nell'indicare una terapia non è sufficiente aver individuato la malattia che ha colpito il paziente, ma è indispensabile anche una valutazione complessiva ed oggettiva del paziente per stabilire quali siano i farmaci più adatti al suo caso. E il farmacista a cosa serve? Il farmacista si occupa dei farmaci veri e propri, dispensandoli, spieganone l'uso corretto e chiarendo tutti i possibili dubbi e curiosità che possano sorgere in merito. È di sua competenza anche un altro aspetto che non va affatto sottovalutato: la forma farmaceutica (compresse, capsule, sciroppi, creme....) dei farmaci stessi. Capita, talvolta, che un paziente incontri delle difficoltà nell'assumere un medicinale perché la compressa è troppo grande e non riesce a deglutirla; in altri casi, deve assumere metà dose, ma la compressa della marca abituale non si divide facilmente, tende a sbriciolarsi e non si riesce ad avere dosi precise. Che cosa si può fare per risolvere questi problemi? Innanzitutto, si può cercare un'altra marca dello stesso farmaco che abbia le caratteristiche desiderate: in certi casi non serve dividere una compressa perché esiste già un farmaco con l'esatto dosaggio indicato dal medico; oppure, a parità di principio attivo e di dosaggio, si possono trovare compressine  più piccole, così da creare meno disagio. In molti altri casi, invece, si possono trovare soluzioni completamente diverse: è possibile, ad esempio, frazionare in laboratorio un farmaco per ottenere un dosaggio particolare (come nel caso di farmaci per bambini); rendere un farmaco adatto a chi non è più in grado di deglutire o deve inserirlo nella peg; ricorrere a forme farmaceutiche particolari se si deve somministrare la medicina al micione di casa che non ne vuole proprio sapere di curarsi adeguatamente

domenica 17 settembre 2017

Il foglietto illustrativo dei farmaci questo sconosciuto

Da che io ricordi, è sempre stato identificato con il nome fuorviante di "bugiardino" ed è considerato dalle persone o un'incredibile fonte d'ansia, o un foglietto di carta inutile.  Cominciamo col dire che cos'è: è il documento con il quale le ditte produttrici divulgano le informazioni in loro possesso  relative a quel determinato farmaco ed è vidimato dall'AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco, ente preposto al controllo di tutti i farmaci venduti sul territorio nazionale. 
Non è, quindi, un "bugiardino", ma  una fonte di informazioni serie ed accreditate.
Nei farmaci di libera vendita il linguaggio è più semplice e di più facile comprensione, nei farmaci che richiedono la prescrizione di un medico, vi sono molte più informazioni tecniche ed anche il linguaggio adottato è molto più complesso e specialistico, rivolto soprattutto a medici e farmacisti.
Leggete sempre tutto quello che riguarda l'uso corretto del farmaco e le modalità di conservazione: per tutti gli altri dubbi che vi potessero sorgere, ricordate che un farmacista è sempre disponibile ad offrirvi tutte le spiegazioni di cui potete avere bisogno. Prima di sospendere la terapia o modificarla perché vi siete spaventati nel leggerlo, parlatene con il medico o con un farmacista

domenica 10 settembre 2017

Per tutti coloro che sono in terapia con il Coumadin

Ho il dubbio che a tutti coloro che è stata prescritta una terapia a base di warfarin (COMADIN compresse da 5 mg) non sia stata data un'informazione importante e cioè che se il controllo periodico dell'INR (tempo di protrombina, o misurazione della tendenza alla coagulazione del sangue) rivela continuamente valori che si discostano significativamente da quelli che il medico ha stimato come ottimali, significa che la terapia non viene assunta correttamente. Voglio dire che a parte i primi tempi in cui il medico tara il giusto  dosaggio per quella data persona, poi, a parte qualche piccola oscillazione periodica, i valori dovrebbero rimanere sempre abbastanza costanti. Se il medico è costretto a rivedere ogni settimana o ogni quindici giorni le dosi, i casi sono due: o il farmaco non viene assunto correttamente (il paziente divide in modo non accurato la compressa per cui non assume quantità costanti di farmaco) o mangia in gran quantità alimenti ricchi di vitamina K che contrastano l'azione del warfarin. Comunque, non è quello che dovrebbe accadere e sarebbe necessario valutare bene qual è il problema per cercare di risolverlo. Infatti, valori di INR troppo alti possono favorire emorragie anche molto serie e valori troppo bassi aggravare la patologia per la quale è stato prescritto il farmaco.

domenica 3 settembre 2017

Sorridi e sarà una buona giornata

Durante le ferie ho fatto un trekking in montagna e sapevo che avrei potuto avere difficoltà ad accedere ad internet per cui ho deciso di sospendere in quei giorni l'invio delle vignette del mattino.
Mi sono mancate. Moltissimo.
Durante l'anno ci sono stati dei momenti in cui mi sono chiesta se fossero realmente gradite o se per me non fosse diventato un impegno eccessivamente gravoso e mi sono logorata spesso fra dubbi e incertezze: non ho mai voluto essere invadente, nè mancare di rispetto a nessuno e se sono caduta in uno di questi errori me ne scuso di cuore. Vi assicuro che cerco e seleziono con cura le vignette ed è un infinito piacere trovare qualcosa che riesca a strappare un sorriso all'inizio della giornata per renderla più lieve e più affrontabile. Certe volte mi immagino la reazione di qualcuno di voi in particolare ed è una gran soddisfazione quando le mie previsioni si avverano. Avrei potuto, semplicemente, pubblicarne una per tutti sul mio profilo, ma sarebbe venuto meno quel contatto personale che per me è indispensabile e da spessore ad un social: non sono rapporti virtuali, dietro la tastiera ci sono sempre persone vere, con i loro problemi e i loro dubbi, e io vorrei essere per loro, a mia volta, una persona vera, in carne e ossa, pregi e difetti, ma reale e presente.
Mi inorgoglisce tremendamente anche l'enorme numero di quesiti che mi porgete e mi scuso se spesso ci metto qualche ora a rispondere: purtroppo posso dedicare al computer solo determinati momenti della giornata, perché ho anche una farmacia che ha bisogno della mia presenza.
Vi ringrazio tutti per il bel momento che ci regaliamo ogni mattina, perché un sorriso e un saluto sono sempre un'ottima medicina, adatta a tutti e con pochissimi effetti collaterali.
Grazie

domenica 27 agosto 2017

Vi propongo un gioco

Sono appena tornata dalle ferie durante le quali ho camminato moltissimo e ho visitato posti bellissimi, ma poco conosciuti. Allora mi è venuta un'idea: cosa ne dite se ciascuno di noi segnala un percorso che possa stimolare anche gli altri a vedere cose nuove ed inaspettate, unendo l'ottima attività fisica del camminare con la possibilità di godere di luoghi incantevoli e stimolanti?
Sarà mia cura divulgare tutto quello che mi segnalerete così da condividere queste bellissime esperienze e accendere la curiosità dei più pigri.
Comincio io: Roma, partendo da Trastevere, costeggiare il Circo Massimo, le Terme di Caracalla, percorrere via S. Sebastiano e poi l'Appia Antica fino alle catacombe di S. Callisto e S. Sebastiano. Sono circa cinque chilometri, la zona è veramente molto suggestiva, in modo particolare il poggio su cui si trovano le catacombe di S. Callisto.
P.s. Sull'Appia Antica tenete sempre la sinistra della strada perché non è larghissima e spesso priva di marciapiede. Rispettate sempre strisce pedonali e semafori: ho visto podisti correre rischi inutili per la fretta di attraversare strade piuttosto trafficate. Aspettare il verde non comprometterà la vostra forma fisica ed eviterà di creare situazioni di pericolo

lunedì 7 agosto 2017

Quale dentifricio scegliere?

Il dentifricio è uno dei prodotti in assoluto più pubblicizzati, ma, in realtà, quasi nessuno ne conosce le caratteristiche essenziali. Il dentifricio non è altro che un sapone che con l'aiuto dello spazzolino ci aiuta a rimuovere quello che si deposita sulla superficie dei denti (residui di cibo, placca, tartaro). Contrariamente a quello che tendiamo a credere, lo smalto che ricopre la superficie dei denti è molto delicato e facile da rovinare, soprattutto dopo aver mangiato, quando l'acidità dei cibi lo rende più facilmente aggredibile e la saliva non ha ancora svolto il suo compito di riequilibrazione del pH della bocca. Per questo risulta essenziale che il dentifricio abbia un indice di abrasività (la capacità, cioè, di "grattare" lo smalto: per intenderci, la caratteristica che identifica i vari tipi di carta vetrata) molto basso per non correre il rischio di graffiare lo smalto. E, mi raccomando, aspettate sempre almeno un quarto d'ora prima di lavarvi i denti dopo i pasti 


sabato 5 agosto 2017

Piccolo, semplice, suggerimento: se alla sera non riuscite ad addormentarvi per il caldo, provate con un gel (meglio ancora uno spray) per le gambe pesanti passato su gambe, braccia, mani e piedi. La leggera frescura che genera vi può aiutare almeno a prendere sonno. E se vi è venuto mal di testa per il caldo, una goccia di olio essenziale di menta diluito in un cucchiaino di olio d'oliva massaggiato sulle tempie e sui polsi. Non fa miracoli, ma un po' di benessere lo dona. Provate

lunedì 31 luglio 2017

Ancora sui prodotti solari

Qualche giorno fa ero a Roma per lavoro e ho visto parecchie persone con braccia, spalle e viso scottati dal sole. Erano turisti in visita alla città eterna: probabilmente ritenevano che fosse necessario proteggersi dal sole solo al mare o, al massimo, in piscina. Hanno fatto la dolosa scoperta di come ci si possa scottare anche aspettando di entrare a visitare un monumento o un museo. Morale: non vi rovinate le vacanze, usate sempre una protezione solare nelle parti esposte. Sappiate che esistono prodotti che sono efficaci  anche per sette o otto ore: usati al mattino vi assicurano una giornata di divertimento senza spiacevoli conseguenze

giovedì 27 luglio 2017

Posso lavarmi i capelli tutti i giorni?

Molte persone pensano che sia dannoso lavarsi i capelli troppo spesso. In realtà, se si usa un detergente delicato e li si asciuga in modo poco aggressivo non si arreca loro alcun danno anche se vengono lavati tutti i giorni.  Infatti non è questo che li si rovina, quanto piuttosto il far uso continuo di piastre e ferri caldi o il sottoporli a colorazioni o decolorazioni troppo frequenti o inadeguate.
Vorrei spezzare una lancia in favore delle creme lavanti anche se, all'inizio, possono dare l'idea di non pulire a causa del fatto che non fanno schiuma. Tuttavia, se usate correttamente (vanno massaggiate sul cuoio capelluto e sulle lunghezze, successivamente emulsionate con poca acqua per volta e, infine, sciacquate a lungo) sono prodotti eccellenti, molto delicati sulla cute e molto protettivi sul fusto del capello svolgendo anche la funzione di balsamo. Vanno benissimo anche per tutti coloro che  utilizzano farmaci anti caduta che, a causa dell'alto contenuto di alcool, risultano estremamente disidratanti

domenica 23 luglio 2017

La pelle è il caldo

D'estate, quando fa veramente molto caldo,  verrebbe la tentazione di non usare un prodotto idratante:  per la pelle: "tanto poi lo sudo tutto fuori", mi dicono alcune persone. In realtà, poi la pelle appare poco luminosa, spenta, in una parola disidratata, anche perché la maggior riserva d'acqua della pelle proviene dall'interno e le creme hanno la funzione principale di farla trattenere negli strati più superficiali. 
Che cosa fare, allora? Scegliete un prodotto mat, ossia molto "asciutto" al tatto e con piccolissima percentuale di olii: oltre ad idratarvi, vi aiuterà a controllare la traspirazione, specie del viso. Eccellente l'idea di scegliere una protezione solare con questa caratteristica: in un solo gesto proteggete la pelle e la idratate. Ultimo, piccolissimo, consiglio per le signore che tendono a sudare in viso (cosa sgradevolissima e spesso molto imbarazzante): una crema "botulino like", cioè contenente dei peptidi che riducono le increspature della pelle  nella mimica facciale, possono aiutarvi 
in tal senso. Usatela mattino e sera su tutto il viso: dopo quindici giorni dovreste veder migliorato il vostro problema

giovedì 20 luglio 2017

Estate, a me gli occhi

Capita molto di frequente che d'estate gli occhi si arrossino, lacrimino, facciano prurito o diano la sensazione di avere un corpo estraneo. Può essere l'effetto del sole, dell'acqua salata, del cloro, del vento,di un piccolo frammento, etc...
Cercate di non sfregarvi gli occhi perché se fosse entrato un corpo estraneo potreste graffiare o danneggiare la cornea e non usate farmaci (antibiotici o cortisone) senza che prima un medico abbia valutato la situazione. C'è qualcosa che potete fare senza correre dei rischi? Sicuramente sono indicati lavaggi  prolungati e ripetuti con sola soluzione fisiologica sterile (magari con l'uso di un'occhiera: praticamente versate la soluzione fisiologica in una tazzina di plastica, appoggiatela ad un occhio per volta, alzate il viso in modo che l'occhio venga a contatto con l'acqua e muovete dolcemente le palpebre in modo da ottenere un lavaggio delicato ed esteso). Dopo di che, usate una lacrima artificiale, possibilmente abbastanza viscosa, anche più volte di seguito.
Se nonostante questo il problema persiste,  avete bisogno del parere di un medico


mercoledì 19 luglio 2017

Vacanze sicure e tranquille

Capita sempre più spesso che pazienti con una malattia cronica, che assumono abitualmente dei farmaci,  si accorgano all'ultimo momento, magari prima di partire per le ferie, di aver finito le abituali medicine e non abbiano con sè nessuna ricetta di un medico che attesti la terapia seguita. Vorrei farvi riflettere su quanto questo  sia pericoloso: poniamo il caso, purtroppo frequente, di un malore o di una banale caduta, se chi vi soccorre non può sapere esattamente quali farmaci assumete e quando, può diventare estremamente difficile soccorrervi con la tempestività necessaria.
Il mio consiglio è quello di avere sempre con sè una ricetta bianca firmata dal vostro medico con tutto l'elenco di farmaci della vostra terapia che vi può servire per acquistarne di nuovi se li avete dimenticati o, in caso di necessità, può aiutare chi vi soccorre a non commettere errori


sabato 17 giugno 2017

A cosa serve un farmacista

Sono una farmacista. 
Il mio lavoro consiste nell'aiutare le persone a trovare delle soluzioni a dei piccoli, ma fastidiosi problemi di salute; offrire informazioni sui farmaci, sul modo migliore per assumerli;  capire se e quando è necessario rivolgersi ad un medico invece di fare da soli; come ricorrere efficacemente a cosmetici o integratori per migliorare la risposta terapeutica.
In questi ultimi anni devo dedicare sempre più tempo al laboratorio galenico perché è aumentata moltissimo la richiesta di farmaci personalizzati, orfani (non prodotti dall'industria), per bambini e persone affette da particolari patologie. È un lavoro impegnativo e delicato e e spesso mi impegna tutto il giorno.
Mi manca però il contatto con tutti coloro che hanno bisogno di me: cerco di dedicare loro dei momenti durante la giornata, ma capisco che non è sufficiente.
Ho pensato, allora, di sfruttare queste pagine per rispondere a tutte le domande che vorrete pormi.
Se vi fa piacere, potete chiedermi l'amicizia su Facebook e, sempre se vi fa piacere, vi posso inviare tramite Messenger una vignetta divertente ogni mattina: è un modo piacevole per iniziare la giornata con un sorriso,  essere sempre in contatto e un mezzo per offrirvi ogni giorno il mio aiuto.
Devo però avvertirvi che la vignetta ve la posso mandare solo al mattino molto presto (dalle 6.30 in poi) perché poi devo andare a lavorare e non posso più stare al computer. Prometto solennemente che nell'arco della giornata risponderò a tutti

mercoledì 24 maggio 2017

L'eterno dramma dei prodotti solari

Comincia la bella stagione, con giornate calde e soleggiate, e si rinnova l'ennesimo dramma dei prodotti solari. Ognuno ha una sua opinione in merito, ognuno è sicuro di fare la cosa giusta, ma, soprattutto, tutti vogliono essere belli e abbronzati nel minor tempo possibile.  Non ci sono argomentazioni che tengano, non conta che ci siano segni evidenti per essere prudenti, L' obiezione è sempre e solo la stessa: "ma così non mi abbronzo".
Lo so già che mi farò odiare e non otterró assolutamente niente, ma sono una farmacista e ho il dovere professionale di dire almeno poche banalità a difesa della nostra povera pelle: ho sempre un'insopprimibile vocazione alle cause perse.
Partiamo dal dato estetico, non perché sia il più importante, ma perché sembra essere quello che interessa di più soprattutto le signore. 
Dunque, mi potete spiegare che cosa c'è di così bello in una pelle macchiata, irritata, dalle rughe più evidenti? Non sarebbe esteticamente più gradevole una pelle sí colorita, ma con un incarnato più uniforme, idratato e liscio? Magari ci mettete qualche ora di più, ma il risultato non sarebbe più soddisfacente? Se usate tutti i giorni un filtro solare elevato al posto della crema da giorno (ci sono prodotti bellissimi, adatti a tutti i tipi di pelle, anche colorati) acquistate a poco a poco colore con meno danni a breve e a lungo termine.
Analizziamo l'aspetto salutistico: nel mio lavoro vedo sempre più spesso persone in terapia per eliminare forme precancerose dalla pelle. Purtroppo esistono, non sono un'invenzione terroristica dei mezzi di comunicazione. A parte l'ovvia raccomandazione di far valutare immediatamente da un medico esperto qualunque neo formazione, perché volete correre dei rischi inutili? Ne vale la pena? Ricordatevi che ci sono dei guai che capitano e basta, ma ce ne sono altri che si possono almeno in parte evitare

mercoledì 17 maggio 2017

Diete estive e diete perenni

Come ogni anno in questo periodo ci sono numerose persone che mi chiedono come perdere qualche chilo. Alcune, a dire il vero, ne vorrebbero perdere anche parecchi. Tutte, indistintamente cercano il miracolo, veloce, facile.
Cominciamo con il dire che i miracoli non esistono. Mai.
Il secondo punto essenziale è che non si deve fare una dieta, si deve sempre cambiare stile di vita.
Se siamo ingrassati vuol dire che abbiamo preso delle abitudini sbagliate: se non correggiamo queste abitudini, anche se perdessimo peso, lo riacquisteremmo molto in fretta e con gli interessi.
La prima regola che non ammette eccezioni è non comprare quello che non si deve mangiare. 
Ragioniamoci su: se in casa ci sono alimenti stuzzichevoli prima o poi li mangeremo, poco ma sicuro. Se non ci sono, magari sul momento ci prende un attacco di rabbia, ma poi passa senza grossi danni.
A questo punto, tutti, ma proprio tutti, invocano un figlio, un marito, un parente lontano, che non possono proprio fare a meno di trovare sempre a portata di mano dolcetti patatine e quant'altro.
Parliamoci chiaro: è una scusa bella e buona. Non c'è nessuno che tragga giovamento da un'alimentazione di questo genere. Nessuno. Neppure se è giovane e magro. Se fa sport. Se si innervosisce se non li trova. Sono alimenti "inutili", che non apportano nulla di essenziale all'organismo, ma lo appesantiscono senza vantaggio. Ottime le eccezioni, una festa, una ricorrenza, un'occasione speciale, ma devono essere appunto eccezioni. Rare.
Un'ultima considerazione: se volete continuare ad acquistare ciò che non potete mangiare, in realtà non volete davvero cambiare stile di vita. Rifletteteci con calma 

lunedì 24 aprile 2017

Forum, internet e informazione sanitaria via web

Moltissime persone ricercano in internet informazioni di natura sanitaria. Tuttavia mancano loro tutta una serie di dati indispensabili per dare alle teorie raccolte  il giusto valore.
Per prima cosa é bene che sappiate che é indispensabile che chi divulga delle informazioni si firmi con nome e cognome e si identifichi con la propria qualifica professionale e questi dati devono essere facilmente verificabili. Niente pseudonimi, elementi incompleti, identità vaghe: chi fa un'affermazione deve metterci la faccia ed esporsi ad un eventuale contraddittorio o contestazione. Questo é un altro punto essenziale: diffidate di forum e pagine in cui sono tutti d'accordo e non sono esposti anche i limiti e gli aspetti negativi delle affermazioni proposte. Ad esempio, non é credibile e neppure possibile che un rimedio abbia funzionato con tutti o non abbia generato alcun problema: é molto più probabile che coloro che hanno espresso una qualunque critica siano stati semplicemente bannati ed esclusi dalla pagina. Ne ho fatto esperienza diretta: in un paio di circostanze mi sono permessa di esporre opinioni non allineate all'assunto del sito e sono stata esclusa immediatamente. In un caso la pagina Facebook aveva velleità scientifiche, naufragate miseramente di fronte all'incapacità degli amministratori di gestire un parere diverso razionalmente argomentato


martedì 18 aprile 2017

Le signore e l'attività fisica


Ogni domenica mattina mi regalo un lungo percorso a piedi. Un po' di corsa, un po' a passo veloce, é il momento della settimana che dedico a me stessa e che mi serve per ricaricarmi.
Ho alcuni percorsi preferiti: uno fra questi é una meraviglioso tratto in riva al lago di Garda. Rimango sempre impressionata dalle signore che approfittano della mattinata festiva per una salutare passeggiata: la prima nota dolentissima sono le scarpe. Ora, non considerati neppure ballerine e tacchi vari, vorrei spendere una parola nei confronti di calzature che potrebbero sembrare adatte, ma che, invece, sono dannosissime. Mi riferisco a tutte quelle calzature apparentemente comode e sportive, ma che non offrono alcuna protezione alla colonna dorsale e alle articolazioni.
Quando noi camminiamo premiamo il terreno con il peso del corpo e la spinta dei muscoli; in risposta, il terreno ci oppone una spinta che si ripercuote in tutto il corpo. Se il terreno é, ad esempio, di tipo sabbioso, poco elastico, assorbendo l'urto dei nostri passi, rende il cammino molto più faticoso e pesante. È evidente che calzare scarpe tecniche, amortizzate avanti e dietro (da "running") ci permette sfruttare meglio l'appoggio del piede a terra e attenuare gli urti a tutto l'apparato muscolo scheletrico. Non servono oggetti costosi o all'ultima moda: servono scarpe comode, funzionali, tecniche (eventualmente prendete in considerazione anche i modelli maschili, più larghi, soprattutto se soffrite di alluce valgo), ed é necessario controllare spesso che non siano consumate o troppo deformate. Mi rendo perfettamente conto che le signore mature (come me) non apprezzano troppo le scarpe tecniche, ma, purtroppo, sono assolutamente necessarie per godere tutti i vantaggi dell'attività fisica e ridurne al minimo gli svantaggi.
Infine un ultimo consiglio: é prevedibile che suderete per cui scegliete un abbigliamento adeguato che potete sporcare tranquillamente. Se volete trarre veramente giovamento dal movimento dovete sentirvi libere e a vostro agio: una doccia e il buon umore raggiunto vi permetterà di ritornare presentabili in un batter d'occhio

venerdì 31 marzo 2017

L'altra verità

Mi é capitato, talvolta, di essere vicina a persone affette da disagio mentale. Ne ho percepito una grande sofferenza per non essere in grado di comunicare alle altre persone il loro malessere e le loro difficoltà. Quando mi é capitato tra le mani questi libro, più che dal contenuto, sono stata attratta dall'autrice, che stimo immensamente. Così l'ho letto e per la prima volta mi é sembrato di riuscire ad intuire, in qualche modo, qualcosa che mi aiutasse a comprendere un po' di più che cosa si cela nella mente di coloro che vivono un'altra dimensione e un'altra verità. È una scrittura delicata, poetica, senza recriminazioni né lamentele, il racconto di dieci anni di vita smarriti in un universo di solitudine, malattia, sensibilità calpestata e forza creatrice


martedì 28 marzo 2017

Le donne e il tumore al seno


Sono una donna e come per tutte le altre donne sono paralizzata dalla paura di un tumore al seno. Mi sottopongo a controlli periodici perché sono in un'età a rischio, ma l'idea mi incute un tale terrore che evito accuratamente di autocontrollarmi. Questo é sicuramente un male perché se abbiamo una speranza di sconfiggere il male questa deriva da una diagnosi il più precoce possibile.
Allora mi permetto di dare a tutte le donne un consiglio: prendete l'abitudine di massaggiarvi ogni giorno il seno con una crema. Non serve un prodotto costoso o particolare, scegliete quello che preferite e vi fa stare meglio, profumato, vellutato, asciutto, neutro, ma abituatevi ad usarlo tutti i giorni: fatelo assorbire ben bene, sfiorandovi la pelle con gesti delicati ma decisi, alzando e abbassando le braccia, non tralasciando le parti laterali fino al cavo ascellare.
Piano piano diventerà un gesto abituale e perderà l'ansia e il timore che accompagna un'autopalpazione a fini puramente diagnostici. Oltre ad ammorbidire ed idratare la pelle, potrete cogliere ogni piccolo mutamento si dovesse verificare in modo da poterlo segnalare ad un medico il prima possibile. Naturalmente questa abitudine non può e non deve sostituirsi ai controlli di routine indicati dal vostro medico di fiducia, però li può integrare e può aiutarvi a viverli con più serenità e consapevolezza