domenica 17 dicembre 2017

Ti posso aiutare? I dentifrici sbiancanti

Ho individuato tre prodotti adatti a persone con problemi molto diversi:
A) dentifricio ad azione riparatrice “pro white”
B) dentifricio enzimatico “gentle whitening”
C) dentifricio sbiancante “sbianca e rinforza”
In nessuna delle tre confezioni è indicato con chiarezza il meccanismo d’azione con il quale agiscono né l’indice di abrasività o RDA (Relative Dentin Abrasivity) che ci dovrebbe dire che “durezza” ha una pasta dentifricia, ossia con che forza può aggredire lo smalto dei denti.
A) come dice correttamente nell’etichetta, “pro white”, questo prodotto non è propriamente uno sbiancante, ma agisce riparando le irregolarità nello smalto e stendendo sui denti una “pellicola” che evita il deposito sulla loro superficie di pigmenti colorati derivati dai cibi. A chi è più adatto? A coloro che hanno i denti molto bianchi, per preservarne la lucentezza, o a coloro che hanno già fatto un trattamento sbiancante dal dentista per mantenere più a lungo il risultato ottenuto. 
B) l’azione sbiancante è dovuta alla formazione si acqua ossigenata per combinazione di più enzimi, quindi ha una vera azione sbiancante anche se solo di superficie e piuttosto blanda. Adatto per chi non ha grossi problemi, ma vuole semplicemente ravvivare il colore dello smalto. L’ideale sarebbe alternarlo ad un dentifricio non sbiancante, per non correre il rischio di aumentare la sensibilità dentale.
C) dei tre è l’unico che contiene una polvere vegetale che ne aumenta l’abrasività, anche se non è particolarmente aggressivo proprio perché usa un derivato vegetale abbastanza soffice. Serve a coloro che vogliono correggere delle macchie e non andrebbe usato per più di cinque giorni alla volta (ben indicato sulla confezione). 
In alcuni siti di consigli sulla salute qualcuno suggerisce per sbiancare i denti di strofinarli con della polvere di bicarbonato di sodio: non fatelo assolutamente. Il bicarbonato di sodio è una polvere minerale e come tale molto, molto aggressiva per lo smalto e lo può danneggiare seriamente. 
Infine, per preservare la bellezza, ma soprattutto la salute dei denti, non dimenticate di fare dei controlli periodici dal vostro dentista di fiducia

Ti posso aiutare a scegliere?


Io guardo sempre tutte le pubblicità perché mi piace sapere che cosa offre di nuovo il mercato. Mi sono accorta, però, che molti prodotti vengono raggruppati in grandi categorie (es, i dentifrici sbiancanti) con il risultato che spesso finiamo per credere che in fondo siano tutti uguali e che un prodotto valga un altro. Talvolta non è facile capire neppure dalle etichette quali siano le loro proprietà per cui siamo indotti a scegliere un po’ a caso, salvo poi rimanerne delusi quando non rispondono alle nostre aspettative. Ho deciso allora di dar vita ad una nuovo appuntamento nel quale cercherò di illustrare le caratteristiche peculiari di alcuni di questi prodotti per darvi la possibilità di scegliere quello che è più adatto alle vostre esigenze. Non darò assolutamente alcun giudizio di merito (A è migliore di B)  né indicherò quale piace di più a me, perché l’idea che sta alla base del mio lavoro è mettere chi mi legge nella condizione di scegliere quello più adatto a sé e che è maggiormente in grado di risolvere il suo problema.
Poiché non conosco bene le regole sui marchi e sulla pubblicità, non farò nomi specifici, ma indicherò i vari prodotti con le caratteristiche indicate sulle confezioni: se in un futuro sarò autorizzata, mostrerò anche le immagini con i nomi e i marchi. Per il momento, quindi, mi limiterò a descrizioni generiche.
Infine: a breve preparerò su questo tema dei video. In realtà non è affatto facile, come potrebbe sembrare, preparare dei video ben fatti, brevi, chiari, semplici e piacevoli da seguire. Ci stiamo lavorando, ma dovete portare ancora un po’ di pazienza con i post scritti

domenica 10 dicembre 2017

I termometri ecologici (al galinstano)

I termometri al galinstano (lega di gallio, indio e stagno) hanno sostituito i termometri a mercurio non più in commercio: sono precisi nello stesso modo, ma sono un po’ più difficili da azzerare.
Ho sentito molte indicazioni, tutte ugualmente corrette, per facilitare la discesa del galinstano (una volta riposto nella sua custodia originale, metterlo in un sacchetto o in un calzino e farlo ruotare velocemente), tuttavia manca un’informazione essenziale: l’operazione di azzeramento deve essere fatta quando il termometro è ancora caldo e la lega ancora allo stato semiliquido. 
Se invece avete dimenticato di azzerarlo subito dopo la misurazione e adesso è freddo, dovete prima scaldarlo sotto il rubinetto dell’acqua calda (mai usare acqua scaldata in un pentolino perché non è possibile controllare bene la temperatura): questa è un’operazione piuttosto delicata che richiede tempo e pazienza in quanto dovete farlo salire solo di qualche linea, facendo ben attenzione a non superare i 42 gradi. Appena vi accorgete che la temperatura sta salendo, riponetelo  subito nella sua custodia ben chiusa, ponetelo in un sacchetto con il bulbo verso il basso e fatelo ruotare velocemente per cinque secondi.
Riassunto: il termometro ecologico si deve sempre azzerare appena usato, quando è ancora caldo. Non insistete a far scendere la lega da fredda perché rischiate solo di romperlo.